"Verona e il lago di Garda in mostra" al Centro Commerciale "Le Corti Venete" Venerdì 3 luglio 2009
Le Corti Venete come una grande galleria d'arte.
Ho scelto il grande Centro Commerciale "Le Corti Venete" per le mie fotografie panoramiche perchè esse bene si collocano negli ampi spazi interni e soprattutto perchè avranno la massima visibilità oggi disponibile per una mostra fotografica, perfino meglio di una galleria d'arte, visitata prevalentemente da intenditori ed interessati.
Il lungo corridoio delle Corti Venete viene percorso tutti i giorni da migliaia di persone di ogni ordine e grado di cultura, di qualsiasi età ed estrazione sociale e perfino da molti turisti italiani e stranieri. Tutte queste persone visiteranno, anche inconsapevolmente, la mostra fotografica: quale miglior modo di comunicare per immagini?
Stefano Signorini
Buongiorno a tutti e di nuovo benvenuti.
Vediamo di entrare nel vivo dell’inaugurazione di oggi, che riguarda un’iniziativa unica nel suo genere e sicuramente
originale, considerando che si rivolge a un contesto normalmente deputato agli acquisti e allo shopping: una mostra fotografica.
Da oggi, infatti, fino alla fine dell’estate, il centro commerciale che ci ospita, Le Corti Venete, diventerà una sorta
di galleria d’arte. Esposte, come avrete probabilmente già avuto modo di intravedere entrando, numerose immagini e
splendidi scorci della città di Verona e del vicino lago di Garda, scelti accuratamente e immortalati dall’obiettivo
del fotografo Stefano Signorini, che è qui con noi oggi.
Si tratta di 26 immagini suddivise in 13 grandi pannelli bifacciali di m. 3 x 1,60 h, più una gigantografia lunga 10mt.
(alle nostre spalle), disposte lungo tutta la galleria del Centro Commerciale per creare un PANORAMA per così dire DOPPIO:
chi entrerà dall’ingresso alla mia sinistra potrà ammirare le bellezze del Benaco, mentre al ritorno godrà dei luoghi più
suggestivi della città di Verona.
Insomma, un vero e proprio OMAGGIO alla bellezza del nostro terrritorio, offerta gratuitamente, tra un acquisto e l’altro,
agli avventori del centro commerciale.
La produzione dei pannelli fotografici è stata realizzata da REGGIANI VISUAL PRINTING di Settimo di Pescantina.
L’iniziativa gode del patrocinio del Comune di Verona e del Comune di San Martino Buon Albergo.
AUTORITA’ PRESENTI:Passiamo ora al protagonista della nostra mattinata, l’artista-autore delle immagini in esposizione, STEFANO SIGNORINI.
D. Allora, Stefano, quindici anni fa sei stato uno dei PRECURSORI DELLE FOTO PANORAMICHE A VERONA. Si tratta di una tipologia di foto nata nel nord Europa e a tutt’oggi più diffusa, anche in Italia, nelle grandi città, (mi riferisco a foto e cartoline di questo tipo che ritraggono, per esempio, tipicamente città come Roma o Firenze).
Perché la tua scelta di immortalare, invece, Verona e il suo territorio?
R. Non serve necessariamente andare altrove per trovare posti incredibili: bastano la luce e l’inquadratura giusta e si può trovare il meraviglioso anche a Verona.
Il mio desiderio è quello di UNIVERSALIZZARE il nostro territorio.
D. A onor del vero c’è da dire che non sono però quelle che inauguriamo oggi le prime foto tue esposte qui alle Corti Venete...
R. La collaborazione con le Corti Venete inizia con l’inaugurazione avvenuta il 14 sett. 2005. Sono stato contattato dalla direzione
e mi hanno commissionato le prime gigantografie che sono ancora esposte ai lati della scala mobile, salendo la quale sembra di
“entrare nella città”. Un’altra gigantografia è sempre rimasta affissa all’ingresso pedonale e viene periodicamente sostituita con foto
che seguono l’andamento stagionale (lago di Garda in estate e Verona nelle altre stagioni)
D. Esporre delle opere d’arte, come le tue fotografie, negli spazi di un centro commerciale potrebbe sembrare ad alcuni forse
“riduttivo”, sicuramente anomalo. Perché, invece, tu hai scelto questa location per le tue più belle immagini?
R. “Ho scelto Le Corti Venete per esporre le mie fotografie panoramiche, perché si collocano al meglio negli ampi spazi
interni del Centro Commerciale; ad esse è stata donata la massima visibilità possibile per una mostra fotografica, perfino maggiore
di una galleria d’arte, visitata prevalentemente da intenditori e interessati”.
“La lunga galleria del Centro”, continua l’artista, “viene percorsa ogni giorno da migliaia di persone di ogni ordine e grado di
cultura, di qualsiasi età ed estrazione sociale, nonché da molti turisti italiani e stranieri. Tutte queste persone visiteranno,
anche inconsapevolmente, la mostra: quale miglior modo di comunicare per immagini?”.
A proposito (al direttore Simone Grisi): quanti sono i visitatori che transitano in un anno nella galleria delle Corti Venete?
E’ stata fatta una stima?
I visitatori annui sono più di 5 milioni!
D. Entriamo ora un po’ nel tecnico. Le tue fotografie potrebbero sembrare, a un occhio “profano”, il risultato di un montaggio
di più fotogrammi, frutto magari di molti ritocchi in post-produzione. Ma non è necessariamente sempre così, perché nella tecnica della
fotografia panoramica rotante la fotocamera ruota durante lo scatto, impressionando un’immagine ampia fino a 360 gradi e oltre (quando
il grandangolo arriva a 115 gradi e i nostri occhi al massimo a 120). Spiegaci come realizzi le tue foto panoramiche?
R. Infatti utilizzo prevalentemente fotocamere rotanti a pellicola (come quella che vedete, Roundshot). Visualizzo prima l’immagine
nella mia testa (dato che non possiede mirino), scatto, poi sviluppo la pellicola e quindi ne eseguo una scansione, su cui effettuo
una lunga elaborazione digitale.
D. E poi, mi dicevi, vai a lungo alla ricerca della luce e dell’inquadratura giusta: un lavoro di pazienza, alla ricerca
della foto perfetta. Per esempio con questa dietro di noi, della Rocca di Garda? (macchina sopra testa? quanti scatti? Quanti gradi?
Quanto tempo di esposizione?)
R.La foto di Garda con la Rocca e la passeggiata è stato il frutto di una attenta visualizzazione dell’immagine e di una
accurata scelta del punto di ripresa. Serviva poi una giornata bellissima e con ottima visibilità. Finalmente dopo un temporale
si sono presentate le condizioni ottimali ed i fiori erano molto belli, quindi ho effettuato gli scatti con la fotocamera Noblex
150 UX che ha un obiettivo di 50 mm. Tramite l’utilizzo di un cavalletto ho scattato due immagini di 120 gradi che poi ho unito
in fase di post-produzione. Non ci sono particolari problemi nell’unire due immagini scattate con la Noblex in quanto sono già
deformate cilindricamente, quindi basta solo sovrapporre i due bordi dei fotogrammi. L’immagine definitiva ha un angolo di campo
di circa 200 gradi.
D. Insomma, riesci a farci vedere quello che i nostri occhi non riescono a comprendere in un unico sguardo (anche a 270-360 gradi).
Altra tecnica che hai sperimentato è quella delle foto in movimento, come quella, “Cicilisti”, che ha vinto il premio Panorama Competition
del 2007 (esposta davanti a Euronics)
R. La foto dei ciclisti è stata ottenuta con l’impiego della tecnica del Fotofinish. In pratica la Roundshot si impugna
capovolta e l’impugnatura viene lasciata girare a vuoto. La pellicola al suo interno scorre e impressiona nitidamente solo i soggetti
che si muovono alla stessa velocità relativa. Tutti gli altri soggetti con velocità diverse vengono riprodotti più o meno deformati.
Lo sfondo, che è fermo, si imprime come una scia omogenea con diverse strisce di colori. Il tutto, con un buon pizzico di fortuna
(e tanti rullini!) può dare risultati sorprendenti: si tratta comunque di una tecnica sperimentale e soprattutto empirica dove i
risultati sono difficilmente ripetibili!
D. Ma la notorietà a livello internazionale era arrivata già nel 2005 con l’altro riconoscimento internazionale, per la
foto intitolata “La Giostra – Alessia e Francesca”, (esposta davanti a Euronics)…, in seguito alla quale ti ha contattato anche il
National Geographic
R. In effetti nel numero di Dicembre 2008 del National Geographic Traveler mi è stata pubblicata la foto di Cassone in
grandi dimensioni su tre pagine unite della rivista in una rubrica (the big Picture) dove mi veniva fatta una intervista sull’origine
della foto, sulla tecnica impiegata, su di me e sul nostro Lago di Garda. E’ interessante il fatto che in tutto il 2008 sulla rivista
National Geographic Traveler sono stati pubblicati tre articoli riguardanti l’Italia: uno su Venezia, uno su Firenze ed uno su
Cassone sul Lago di Garda! Credo che questo contenga il significato del mio modo di fotografare finalizzato soprattutto ad
universalizzare il nostro territorio!
SOLIDARIETA’ – PIU’ DI UN SOGNO
E dal risvolto internazionale dei premi al nostro artista vorrei tornare ora all’attenzione all’aspetto locale e al legame col
territorio che caratterizza lo spunto per questa esposizione, perché sempre sul territorio veronese l’iniziativa avrà una ricaduta
in termini di SOLIDARIETA’.
Al termine del periodo espositivo, infatti, le gigantografie verranno messe in vendita e il ricavato verrà devoluto interamente
alla Fondazione “PIU’ DI UN SOGNO” di Zevio (VR), che si rivolge alle persone con disabilità intellettiva di qualsiasi fascia d’età
e alle loro famiglie.
Tutte le fotografie pubblicate in questo sito sono coperte da Copyright dell'autore e le Panoramic
Card sono coperte da brevetto europeo.
Chiunque pubblica foto di Stefano
Signorini su carta o sul web senza autorizzazione dell'autore verrà perseguito
penalmente e civilmente ai sensi della legge sul diritto d'autore.