Stefano Signorini

Fotografo

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Fai da te: Costruiamo la panoramica a 360°(Round-Machine)

Volete divertirvi a scattare foto 360 gradi senza investire milioni in attrezzatura fotografica? Facile, costruitevi in casa una macchina per il formato panoramico.

Le fotografie panoramiche sono affascinanti. Purtroppo le macchine fotografiche che ci consentono di realizzarle sono quasi sempre molto costose. La maggior parte di queste fotocamere riprende con una ampiezza di ben 120°, per esempio la Noblex 135U, che è una macchina panoramica, arriva a 127°. Ce n’è una che arriva addirittura a coprire tutto il giro d’orizzonte, cioè 360 gradi: la Roundshot Super 35. La più economica delle Roundshot costa otre 4.000 Euro. Ma chi di noi può permettersi di investire una somma di tali proporzioni per togliersi lo sfizio di realizzare qualche diapositiva di formato 24x220 millimetri ed anche più? Pochi, a parte qualche fotografo professionista che debba eseguire un lavoro con questo tipo di fotografie oppure un pazzo come il sottoscritto che ultimamente non usa praticamente altro! Io ho sempre avuto molta curiosità per le panoramiche e questo mi ha spinto a costruire inizialmente da me un apparecchio panoramico. In questo articolo vi descrivo come ho fatto.

RIPRESE DI 360°

Le macchine che arrivano a coprire un angolo di visione di circa 140° funzionano con la rotazione dell’ obiettivo, mentre la pellicola rimane ferma: quelle che invece coprono 360° e oltre, come le Roundshot, adottano la rotazione dell’intera fotocamera unitamente al trascinamento della pellicola. L’otturatore è sostituito da una sottile fessura davanti alla quale scorre la pellicola. In pratica otteniamo una fotografia formata da tante sottili strisce verticali: un po’ come una scansione fatta con uno scanner lineare. Per modificare i tempi di esposizione occorre intervenire o sull’ampiezza della fessura, come avviene con i normali otturatori a tendina, oppure sulla velocità di trascinamento della pellicola e di rotazione della macchina fotografica. La costruzione di un apparecchio simile è piuttosto complessa, ma a noi è sufficiente costruire un otturatore fornito di un unico tempo di scatto.

I MATERIALI CHE CI SERVONO

Per attuare il nostro progetto ci occorrono i seguenti materiali:

  • macchina fotografica con obiettivo possibilmente grandangolare con lunghezza focale di 35 mm, io ho usato una Kiev 19;
  • un cavalletto robusto e stabile, come ad esempio il Manfrotto Mini Pro 190;
  • un cuscinetto “reggispinta”;
  • due motori elettrici, per il trascinamento della pellicola e per la rotazione della macchina: io ho usato motori da 12 V ricavati uno da un vecchio registratore, l’altro da uno specchietto retrovisore di un’auto da demolire;
  • alcuni ingranaggi per ridurre i giri del motore. Li possiamo facilmente recuperare smontando qualche vecchio giocattolo elettrico di nostro figlio o di nostro fratello, oppure li possiamo acquistare in un negozio specializzato;
  • una barra metallica da piegare secondo le nostre esigenze;
  • alcune fascette metalliche;
  • alcune viti con i relativi dadi;
  • un cartoncino nero;
  • un contrappeso, magari la parte metallica di un martello;
  • attrezzi vari: come trapano elettrico, cacciaviti, pinza lima, taglierina, tutto materiale facilmente acquistabile da un ferramenta, spendendo non grandi cifre. Molti accessori spesso li abbiamo già in casa.


COME COSTRUIRE LA ROUND-MACHINE

Nelle foto che seguono viene spiegato come si può costruire la nostra fotocamera panoramica. Innanzitutto occorre costruire il nostro otturatore ritagliando un cartoncino nero delle dimensioni dell’otturatore della nostra fotocamera.

Nel mezzo del nostro otturatore pratichiamo un’incisione con il taglierino in modo da ottenere una fessura di un millimetro, senza sbavature. Inseriamo il cartoncino sul piano focale quasi a contatto con le tendine dell’otturatore della fotocamera.

Ci servirà un motore per far avanzare la pellicola e dovremo posizionarlo in modo che riesca a far ruotare la manopola di riavvolgimento della pellicola attraverso alcuni ingranaggi. Il motore e le batterie di alimentazione vanno collegate tramite un barra metallica piegata come meglio ci serve. Un accorgimento importante è quello di far sì che il pulsante di riavvolgimento della pellicola rimanga sempre premuto.

Ci serve poi un altro motore per far ruotare tutta la fotocamera: come cinghia io ho utilizzato una fascetta di nylon arrotolata ad un pignone; in questo modo compensiamo anche l’aumento della velocità di scorrimento della pellicola in quanto con più sono le spire, maggiore è la velocità di rotazione della fotocamera.

Prima di scattare una foto panoramica dovremo avvolgere tutta la pellicola nel rocchetto ricevente della fotocamera, magari scattando a vuoto tutte le foto con il tappo nero davanti. Infatti la nostra Round-Machine funziona un po’ all’incontrario e man mano che viene esposta la pellicola viene riavvolta all’interno del rullino, cosicché alla fine avremo già il rullino riavvolto, pronto da portare in laboratorio per lo sviluppo.

Ci serviranno due interruttori da azionare contemporaneamente e con la macchina in posa “B”, e ...qualche centinaio di metri di pellicola!


L’ESPOSIZIONE

Il punto critico della panoramica fatta in casa è l’esposizione. Innanzitutto bisogna scoprire quale é il tempo di otturazione. Esso si calcola un po’ empiricamente nel seguente modo: misuriamo quanta pellicola scorre sul piano focale in un determinato tempo diciamo in venti secondi di trascinamento ad esempio 1000 mm. Si divide per 20, e si calcola la velocità media di scorrimento al secondo: 1000 : 20 = 50.
Dividendo l’ampiezza della fessura per la velocità di scorrimento troveremo il tempo di esposizione: se l’ampiezza é di un mm il tempo nel nostro caso sarà di 1/50 che potremo arrotondare a 1/60 di secondo. Tra la teoria e la pratica esiste sempre un po’ di differenza . Quindi è meglio fare alcune prove per essere sicuri di aver trovato il tempo giusto.

I RISULTATI

Potremo utilizzare l’apparecchio fotografico che ci siamo costruiti in due modi:

1. per eseguire riprese panoramiche a 360°, aprendo l’otturatore e mantenendolo aperto, azionando i due motori per il trascinamento della pellicola e per la rotazione della fotocamera; in questo caso se un soggetto si muove all’interno dell’inquadratura verrà deformato.

2. per creare un effetto panning o più correttamente fotofinish : in questo caso la macchina viene mantenuta fissa sul cavalletto con il solo trascinamento della pellicola, dopo aver fatto scattare l’otturatore in posa “B”. Nelle fotografie ottenute con questa tecnica è costante l’effetto panning: se nessun soggetto si muove sul fotogramma viene registrata tutta una serie di strisce orizzontali. Se il soggetto si muove nella direzione opposta a quella della pellicola (ma sul piano focale avranno la stessa direzione a causa dell’inversione dell’inquadratura causata dall’obiettivo), la sua immagine viene registrata deformata, ma abbastanza nitida.
In particolare è nitida se essa, sul piano focale, si sposta all’incirca con la medesima velocità della pellicola; è allungata se la sua velocità, sempre sul piano focale è inferiore a quella della pellicola; infine è accorciata se ha una velocità superiore. Se il soggetto si muove nella stessa direzione della pellicola la sua immagine viene registrata accorciata ma completamente mossa e confusa.

Ho parlato di velocità dell’ immagine sul piano focale e non di velocità reale del soggetto in quanto a parità di distanza fotocamera-soggetto e rimanendo costante la velocità di quest’ultimo, la sua immagine sul piano focale avrà una velocità direttamente proporzionale alla lunghezza focale dell’ottica impiegata: se adoperiamo un grandangolo, l’immagine sul piano focale si muove con maggior lentezza mentre è più veloce se usiamo un teleobiettivo.

Ho utilizzato questa tecnica per fotografare un soggetto in movimento sia mantenendo la fotocamera fissa sia muovendola nella stessa direzione del soggetto. In particolare ho installato la fotocamera sull’autovettura e ho scattato attraverso il finestrino laterale destro procedendo ad una certa velocità. In questo caso occorre fissare bene il cavalletto per non rischiare di rompere il parabrezza in caso di una brusca frenata o per non ritrovarcelo addosso, o peggio fuori dal finestrino durante una curva.
È meglio chiedere la collaborazione di un amico che guidi la macchina mentre noi ci concentriamo sulle foto da scattare. Anche in questo caso occorre fare delle prove per stabilire la velocità dell’automobile che ci consenta di fotografare nitidamente un determinato soggetto.

Indicativamente, se si tratta di un soggetto immobile a una distanza di circa quattro metri, con un obiettivo 35mm, dovremo procedere a una velocità di circa 35 o 40 k/hi, per ottenere un'immagine nitida.

IL FORMATO

Il formato delle fotografie che possiamo realizzare con la nostra panoramica fatta in casa è libero. Potremo impressionare fotogrammi alti 24 mm, ma larghi quanto vogliamo, anche un metro o più. Non è raccomandabile superare i 22-23 centimetri, cioè quanto basta per coprire un intero angolo giro, perché sarà difficile e costoso far stampare dal laboratorio eventuali copie od anche fare una scansione.

IN CONCLUSIONE

La nostra macchina panoramica permette di realizzare fotografie affascinanti e insolite, ma è anche una mangia-pellicola eccezionale! Per eseguire le foto pubblicate in questo articolo, è proprio il caso di dirlo, ho impiegato centinaia di metri di pellicola, anche perché ho speso eseguito esposizioni diverse con il medesimo soggetto cioè ho eseguito il famoso bracketing. Per le prove consiglio di adoperare vecchie pellicole, magari in bianconero meglio se scadute.

Malgrado l’apparente complessità dell’apparecchiatura la sua costruzione è più semplice di quello che si possa immaginare; le uniche difficoltà possono essere la ricerca dei materiali e il loro assemblaggio. La panoramica ha peso e dimensioni generosi. A differenza della compatta, non è facile da utilizzare e richiede maggior tempo per scattare una fotografia.
Altra considerazione riguarda la qualità della foto: nel complesso è buona, anche perché utilizziamo solo la parte centrale del cerchio-immagine formato dall’obiettivo. Di norma, aspettiamoci che le fotografie che otteniamo siano un po’ rovinate da evidenti linee verticali chiare e scure. Questo è dovuto alla sincronizzazione non perfetta dei due motori - quello per il trascinamento della pellicola e quello per la rotazione della fotocamera - e per la mancata uniformità del trascinamento della pellicola a causa degli elevati attriti da essa incontrati all’interno dell’apparecchio. IL gioco vale la candela? Si perché con un piccolo investimento e qualche ora di lavoro potremo costruirci una macchina fotografica che ci farà provare l’ebbrezza di scattare fotografie a 360 gradi, producendo fotogrammi larghi anche 23 centimetri.

Ultimo suggerimento: quando portiamo a sviluppare i rullini realizzati con la nostra fotocamera round-machine, ricordiamoci sempre di richiedere il negativo non tagliato, altrimenti corriamo il rischio che lo taglino proprio nel bel mezzo di una fotografia!


Articolo pubblicato sulla rivista Il Fotografo di Aprile 1997, aggiornato Marzo 2006.



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